Tema vincitore secondo premio
Questa novella, scritta da Francesco Bruno, narra in modo poetico, idillico, delicato e romantico del primo e forse ultimo amore dell'autore per Rosella, fanciulla che l'ha colpito per la sua fragilita fisica e d'animo. Mi ha fatto riflettere un punto della novella. che mi riporta alla mente le medesime sensazioni provate dal poeta "... ella inconsapevole di questi miei oscuri pensieri mi correva dietro, sedeva vicino al mio letto, vicino al mio tavolo; era divenuta un'ossessione di cui non riuscivo a liberarmi nemmeno per un istante. E la vedo ovunque, come un'ombra, come un fantasma pauroso pronto ad inseguirmi in tutti i miei movimenti, pronto ad afferrarmi e piegarmi sotta la sua forza implacabile..." In questo periodo notiamo il continuo utilizzo del tempo passato, che sta ad indicare il forzato allontanamento da una realtà tanto cara all'autore. L'ossessione data da un'immagine, da un qualcosa di immateriale, che non ha consistenza fisica, solo un profondo, spirituale ideale che però lacera l'animo di che scrive, un vissuto quindi lontano dagli occhi ma non dal cuore, la visione di Rosella ormai divenuta tormento.
Questi periodi sono dei flashback dei quali Bruno ricorda anche i più futili particolari. Ciò che l'autore prova è tutt'ora attuale, risuona quindi nel tempo. Anche oggi gli adoloscenti soffrono per il primo amore e anche se è improprio parlare di ciò, possiamo affermare che il ragazzo si infatua del sentimento 'amore' e prova ansia nel vedere colei o colui che sono al centro di questa disposizione d'animo con il presentimento che ciò non possa mai avere fine. Anche nella novella, infatti, notiamo l'utilizzo dell'infinita continuità di un sentimento da parte di Bruno che azzardamente crede che ciò che sta vivendo non possa giungere al fine; scrutando però di giorno in giorno chò che gli sta accadendo si rende conto che nulla è infinito. In questo passaggio notiamo la contemplazione in ogni minimo particolare della donna: l'ossessione ma allo stesso tempo il piacere.
Non credo, o almeno non mi è mai capitato di notare un tale attaccamento da parte di un adolescente di oggi ad una ragazza che, in fondo, non chiede altro che attenzioni e amicizia e non corrisponde quindi il profondo sentimento provato dall'altra parte. Personalmente non ho mai avuto l'occaione di soffrire e nello stesso tempo gioire per un'infatuazione; non posso quindi paragonarmi all'autore ma cercare di comprendere il suo stato d'animo: leggendo e analizzando la novella, ho compreso il profondo disagio di Bruno, disagio che egli vive in solitudine per non intaccare il rapporto che ha costruito con Rosella. Tutto ciò è un qualcosa di anacronistico, oggi non si soffre più per amore, forse perché i mezzi di comunicazione sono diversi, migliori e innumerevoli; si hanno molti modi per conoscersi e non si dà ad una persona conosciuta di giorno in giorno solo fisicamente.
lørdag den 12. juni 2010
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